Revamping e Repowering di un impianto fotovoltaico

Degli oltre 820 mila impianti fotovoltaici in Italia quasi 650 mila, poco meno dell’80%, sono stati installati prima del 2014, l’ultimo anno di applicazione del sistema di incentivazione del Conto Energia. Questo meccanismo non più accessibile a chi decide di installare nuovi impianti, mentre continua a remunerare, con una tariffa vantaggiosa per ogni kWh immesso in rete, i proprietari degli impianti installati quando era in vigore e per un periodo di 20 anni. Chi possiede un impianto incentivato con il Conto Energia, quindi, ha interesse a mantenerlo in piena efficienza ed eventualmente anche a potenziarlo, se possibile, per non vedere ridotto il beneficio legato alla produzione di energia elettrica dal sole.


Cos’è il Revamping

Il Revamping è un procedimento che prevede alcune manovre finalizzate all’ottimizzazione e ammodernamento dell’impianto fotovoltaico che presenta problemi di performance.

Come già anticipato, le tecnologie e i materiali utilizzati per l’installazione degli impianti fotovoltaici negli anni 2009-2011 oggi sono considerati obsoleti e meno performanti.

Grazie all’incessante evoluzione delle tecnologie in ambito fotovoltaico, sono state sviluppate nuove modalità di intervento sugli impianti che garantiscono maggiore precisione ed efficacia anche nel caso di problematiche quali il surriscaldamento delle celle, le perdite di potenza, le rotture dei pannelli, o semplicemente il degrado dei materiali.

In ciascuno di questi casi l’impianto o le sue componenti potrebbero non rispettare le norme di conformità dettate dal GSE e, pertanto, si rende necessario il Revamping fotovoltaico.

Intervenire con le manovre di Revamping, quindi, comporta la sostituzione, rimozione e nuova installazione di componenti principali quali moduli e inverter che presentano criticità, o l’intervento di riparazione su una o più aree danneggiate.


Cos’è il Repowering

Il Revamping non è l’unica modalità di intervento. Esiste anche un’altra operazione, il Repowering, che prevede interventi per il potenziamento energetico dell’impianto e modifica delle componenti del sistema, senza agire sull’impianto nella sua interezza.

Come suggerisce il nome stesso, è un intervento che ha lo scopo di potenziare e ottimizzare ulteriormente il funzionamento di un impianto e consente di superare le prestazioni iniziali (entro i limiti stabiliti dalla normativa GSE).

Il Repowering è una procedura standard per ammodernare impianti preesistenti, inserendo al loro interno componenti tecnologicamente più attuali ed evolute che incrementano le performance dei moduli. I sistemi di accumulo e gli ottimizzatori rientrano tra le principali componenti di potenziamento di un impianto fotovoltaico.

Il Repowering va di pari passo con le mutevoli necessità energetiche di chi usufruisce del fotovoltaico. Il risultato sarà un impianto con componenti più moderne e più potente del precedente.


Come funziona

Come funziona il revamping degli impianti? Non consiste soltanto nella rigenerazione dei pannelli fotovoltaici, ma in un’ampia serie di interventi che il Gestore distingue come “significativi” e “non significativi”.

Gli interventi “significativi” prevedono la sostituzione, rimozione e nuova installazione dei componenti principali, e cioè moduli e inverter; lo spostamento anche parziale dei moduli; la modifica del regime di cessione in rete o la variazione del codice identificativo del punto di connessione alla rete.

Se attua una modifica di questo tipo su un impianto con potenza superiore a 3 kW, il proprietario è tenuto a comunicarla al GSE entro 60 giorni dal completamento dell’intervento. Nel caso in cui non lo faccia, il rischio è, in caso di ispezione, di perdere il diritto all’incentivo. Questi interventi, in particolare, non possono aumentare la potenza nominale dell’impianto oltre il 5%, per i sistemi con potenza fino a 20 kW, oppure oltre l’1% per quelli con potenza superiore a 20 kW.


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